Comune di Castellaneta (Ta)

Il Comune di Castellaneta sorge nel cuore del Parco Regionale delle Gravine, al centro di un paesaggio che presenta molteplici anime, dal mare alla collina, caratteristica che gli permette di contare su un turismo diversificato. Il borgo è poi famoso per aver dato i natali a Rodolfo Valentino, al secolo Rodolfo Pietro Filiberto Raffaello Guglielmi, attore e personaggio conosciuto in tutto il mondo.

Provincia: Taranto
Altitudine: 235 m slm
Abitanti: 17.082
Coordinate GPS: 40°38′00″N 16°56′00″E

Turismo e Cultura – Sito web del Comune

Il borgo di Castellaneta

Comune di Castellaneta
Comune di Castellaneta

Castellaneta è circondata da un territorio che, spingendosi dalla Murgia Tarantina fino al mar Ionio, presenta una grande varietà, sia di paesaggio che di tracce storiche e archeologiche. Si compone di un centro storico, una frazione marittima – Castellaneta Marina – e diverse frazioni rurali. In particolare, Castellaneta Marina, che si trova nella pineta di Bosco Pineto, rappresenta una meta turistica molto richiesta, grazie sicuramente al mare cristallino, alle spiagge di sabbia fine e alle dune che le circondano.

Nel territorio circostante, e soprattutto nella zona marittima, flora e fauna sono note per la loro bellezza e biodiversità. Nella fascia costiera, per esempio, si possono trovare pinete di Pini D’Aleppo, alberi che ricoprono di verde le gravine e le pinete di Montecampolo, condividendo spazio e terreno con altre specie vegetali tipiche della zona, come le querce di roverella, fragno, sorbo, ginepro e corbezzolo.

Da vedere

Cuore di Castellaneta è il “paese vecchio”, che sorge sul ciglio della Gravina di Castellaneta e che in passato era circondato da mura che difendevano il centro del paese, che ancora oggi mostra le sue radici nell’architettura medievale, che si svela soprattutto nei suoi vicoli stretti, anche se i più grandi tesori architettonici del borgo sono barocchi.

I tre edifici che maggiormente raccontano il pregio architettonico del borgo sono:

– la Cattedrale, o chiesa di San Nicola, famosa per la sua facciata barocca e per il soffitto di legno interamente intagliato;

– il Palazzo Vescovile, risalente al Settecento e oggi sede del vescovado, nel quale si possono ammirare un dipinto del Santacroce e molti altri tesori artistici;

– il Palazzo Baronale, storicamente sede del potere politico.

Nel centro storico sono presenti numerosi altri palazzi signorili, tra i quali ricordiamo il Palazzo Catalano per la sua facciata orientaleggiante e il Palazzo Sarapo per il suo portone barocco.

Sempre nel centro del paese, da visitare sono anche la fontana monumentale in piazza Umberto I e il monumento dedicato a Rodolfo Valentino, posto al termine di una “passeggiata” che porta il nome del divo.

Molte inoltre sono le chiese, sia nella zona antica del paese sia in quella più moderna, presenza che testimonia l’importanza che Castellaneta ha avuto nel tempo come centro religioso. Nel centro storico, va sicuramente vista la chiesa di San Domenico, caratterizzata da una facciata a doppio stile, in parte rinascimentale e in parte barocco.

Nel resto del paese, invece, da vedere sono la chiesa di San Michele, quella di San Francesco d’Assisi e il convento dei Frati Minori. Infine, segnaliamo la chiesa di Santa Maria della Luce, chiamata anche Maria Santissima Assunta o Santa Maria del Pesco, che rappresenta uno dei pochi esempi di architettura gotico-angioina del territorio, insieme al campanile della Cattedrale; relativamente a questa chiesa esiste una leggenda, secondo cui essa sarebbe stata costruita ex voto da un capitano scampato a un naufragio dopo aver chiesto la salvezza alla Madonna dell’Assunta e il legame con questa sua origine sarebbe evidente dalla forma che la chiesa ha assunto poiché, a causa del dislivello sul quale è stata costruita, somiglia al ponte di una nave.

Nel cuore del centro storico di Castellaneta,nel meraviglioso ex convento delle Clarisse (risalente alla metà del XVII sec.) è inoltre ospitato il Museo Rodolfo Valentino. Il celeberrimo attore nacque a Castellaneta il 6 maggio 1985 e morì, all’età di soli 31 ann, a New York scatenando scene di isterismo collettivo tra le donne di tutto il mondo ed in particolar modo in America. Tutt’oggi Valentino è ricordato ed amato universalmente. Il museo, aperto al pubblico, espone ricordi, foto e rari cimeli dell’attore. Il visitatore potrà inoltre assistere ad un filmato che lo rappresenta in tutta la sua parabola artistica sino alla sua sventurata morte.

Di grande interesse poi sono i diversi insediamenti rupestri visibili lungo le gravine. La loro origine, oltre che legata a necessità difensive della popolazione che ai tempi della loro costruzione viveva sul territorio, sembra dovuta anche alla lotta iconoclasta di Leone III, che spinse molti monaci greci, arrivati dall’oriente, a trovare rifugio proprio nelle grotte.

Nelle campagne che circondano Castellaneta si trovano inoltre circa cento masserie storiche, alcune delle quali fortificate.

Infine, per gli amanti della natura, queste sono le principali gravine presenti sul territorio:

la Gravina di Castellaneta, o Gravina Grande, che si trova vicino al borgo antico ed è una delle più spettacolari gravine della Puglia;
la Gravina del Porto, vicino alla quale si trovano dolmen e una masseria;
la Gravina di Coriglione, vicino a cui si trova l’insediamento rupestre di Santa Maria di Costantinopoli;
la Gravina di Santo Stefano con l’omonimo paesaggio rupestre;
le Gravine di Montecamplo che sorgono vicino al colle omonimo.

La storia

Le origini degli insediamenti del territorio di Castellaneta risalgono all’età del bronzo ma il primo nucleo che si può definire cittadino sembra invece risalire al X secolo, quando i contadini del luogo si dovettero rifugiare nelle cavità naturali per sfuggire alle incursioni dei pirati. C’è però un’altra versione sulle origini del paese, secondo la quale alcuni pellegrini provenienti dalla Sardegna, più precisamente da Nuoro, arrivarono in Puglia alla ricerca di un terreno più facilmente coltivabile e si stanziarono nel territorio che oggi è quello del borgo.

Castellaneta fu città regia nel 1200, quando divenne testimone di diverse vicende per la contesa del Regno di Napoli tra spagnoli e francesi. A questi episodi seguì un periodo di dominazione fiamminga, dopo il quale il paese subì una forte decadenza passando di mano in mano tra diversi feudatari.

Venne annessa al Regno d’Italia a metà del 1800, due anni dopo l’incontro tra Giuseppe Garibaldi e alcuni abitanti del luogo.

I riti e il folklore

Tra le feste e le manifestazioni che animano il calendario di Castellaneta, ricordiamo innanzitutto la sagra da far’nèdd’ e dei sapori di Puglia, che si svolge ogni anno in agosto e prevede degustazioni di piatti tipici, come friselle, focaccia, orecchiette, mozzarelle, olio, eccetera, e della far’nèdd, la vecchia farina ricavata macinando orzo e ceci.

Da non perdere poi sono la fiera di Sant’Anna con il suo corteo storico medievale, che si svolge a fine luglio, e il corteo storico con mercato medievale nell’antico borgo che invece ha luogo a novembre.

Tra i riti religiosi, un’importanza particolare è rivestita dai riti della Settimana Santa, che iniziano il Giovedì Santo con la visita ai sepolcri e proseguono con la processione dei Misteri del Venerdì Santo e con quella del Cristo Morto il Sabato Santo.

Da gustare

I piatti tipici della cucina di Castellaneta sono quelli che caratterizzano la tavola pugliese, legati alla terra e ai sapori intensi del sud.

Tra i piatti da provare c’è sicuramente “a ciallèdd”, pane secco inzuppato nell’acqua e condito con olio extravergine d’oliva, con un’aggiunta di aglio, origano e pomodoro. Un piatto povero, della tradizione contadina, che oggi vede la sua versione moderna nelle “friselle”, taralli di pane biscottato bagnati in acqua e conditi con gli stessi ingredienti.

Tipiche della zona sono poi le “focacce ripiene”, tra cui la più saporita è sicuramente “u calzon”, il cui ripieno si compone di cipolle, olive, capperi, uva passa e filetti di acciuga. E’ un piatto tipico del Venerdì Santo.

Un’altra pietanza legata a un momento dell’anno particolare è rappresentata dalle “falle”, che si preparano per la festa di San Giuseppe, panzerotti dolci di pasta frolla ripieni di marmellata di uva, noci, mandorle e buccia di mandarino.

Nella cucina di Castellaneta non mancano poi i latticini, visto che la produzione locale di formaggi è di altissima qualità. Ottime sono le mozzarelle, così come le scamorze e i caciocavalli, le burrate e le stracciatelle.

Come raggiungere Castellaneta

Per raggiungere Castellaneta con l’auto, i collegamenti stradali principali sono i seguenti:

Autostrada A14 Bologna-Taranto (uscita di Castellaneta-Mottola) da e per l’Italia Settentrionale
S.S. 7 Appia che collega il paese a Matera e a Taranto e Brindisi
S.S. 100 da e per Bari
S.S. 106 (Taranto-Reggio Calabria) uscita Castellaneta Marina
Per chi invece preferisse raggiungere il borgo in treno, la stazione di Castellaneta si trova sulla linea Bari – Taranto; va inoltre ricordata la ferrovia Jonica che collega la frazione marittima con Taranto e Crotone.

Dal sito: Associazione Borghi autentici d’Italia

I luoghi

©GianniNarraccioPhotography
CFF14 ©GianniNarraccioPhotography
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