“La Violazione dell’occhio nella poetica cinematografica”

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Fulci è stato registasceneggiatoreattoreproduttore cinematograficoparolierescrittore, un prolifico artigiano del cinema, autore di una nutrita serie di film di vario genere rivolti a un pubblico di scarse pretese, ma diretti con solido mestiere.

Alla  fine degli anni settanta si dedicò al genere horror, realizzando film come “…E tu vivrai nel terrore!”, “L’aldilà,  “Paura nella città dei morti viventi e “Zombi 2, che gli fecero guadagnare dai critici cinematografici francesi gli appellativi di Poeta del macabro e Godfather of gore. I suoi film sono stati rivalutati in anni recenti dalla critica italiana e non solo. Oggi sono considerati capisaldi del genere splatter.

« Alcuni mi ritengono completamente pazzo perché tento sempre di uscire dal genere, tento di essere un terrorista del genere. Sto dentro, ma ogni tanto metto la bomba che tenta di far deflagrare il genere. Infatti ne ho trascorsi tanti, di generi… »

il cinema di Fulci e la sua peculiare propensione a spaziare tra i generi, contaminando il proprio lavoro con citazioni evocative, verrà analizzato a partire da un tema specifico: “La violazione dell’occhio nella sua poetica cinematografica”, che, con una ispirata produzione di capolavori, pietre miliari del genere splatter. proprio iniziando dalle suggestioni del cinema surrealista di  Buñuel e Dalì in “Un chien andalou”,  ha infine influenzato lo stile di registi accreditati, del calibro di Quentin  Tarantino e Robert Rodríguez.

Discussione e proiezioni – 2 agosto